CHI SIAMO - rifugio stoppani

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A volte capita che qualche escursionista forestiero che arriva al rifugio ci chieda:
"ma chi era Stoppani?".
Beh, per rispondere indichiamo prima di tutto la riproduzione di un suo ritratto appesa nella sala del rifugio e mentre iniziamo a dire due o tre parole su di lui c'è sempre qualche lecchese che interviene: "…ma sì, l'Abate Antonio Stoppani! Sul lungolago c'è anche una piazza e una statua a lui dedicate! E quello che…" e inizia il racconto.

E già, l'Abate Antonio Stoppani per i lecchesi è proprio di famiglia!
Prima di tutto perché a Lecco è nato, nel 1824, e poi perché, in qualità di importante studioso, ha sempre avuto "un occhio di riguardo" per le "sue montagne", le Prealpi, le Alpi Retiche e la Brianza.
Diventò sacerdote e poi Abate, iniziando gli studi proprio nel seminario di Castello (frazione di Lecco), e si fece conoscere tra gli studiosi diventando una delle più interessanti figure della geologia italiana dell'800.
Numerosi furono i suoi studi sulla geologia del territorio lecchese, ma la sua opera più famosa è "Il bel paese" scritto nel 1881, in cui descrisse l'incomparabile bellezza naturalistica dei paesaggi italiani con un linguaggio semplice e chiaro (immaginò di avere come interlocutori i suoi nipoti!).
Già, è proprio da Stoppani che arriva l'espressione tanto conosciuta ed azzeccata "il bel paese" per parlare dell'Italia!! (ed è suo anche il ritratto che accompagna il formaggio Bel Paese )
Non dimentichiamo che fu anche appassionato alpinista (a ricordarlo c'è un busto che lo rappresenta tra le guglie della Grignetta nei pressi del rifugio Rosalba) e primo presidente del CAI di Milano.

Insomma, per tutti questi motivi, non poteva mancare il suo nome sul "simbolo" delle montagne lecchesi: il Resegone.
A lui venne dedicata la Capanna Stoppani che fu costruita come tappa intermedia per la salita alla cima del monte.
Proprio così, quando il rifugio Stoppani fu costruito nel 1895, era per gli alpinisti il punto di appoggio necessario per la lunga salita al Resegone!
Oggi, dopo oltre cent'anni, non sono più necessari due giorni per salire sulla "resega", e, certamente, lo scopo del rifugio è ben diverso: si viene al rifugio Stoppani per trascorrere giornate tranquille e serene in buona compagnia, e per percorrere gli splendidi itinerari nella natura delle Prealpi lecchesi…

E sì, il rifugio Stoppani è cambiato! Ed è cambiata anche la sua struttura.
L'originario edificio del 1895 fu infatti raso al suolo durante la seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1943 come prefabbricato. La struttura attuale fu inaugurata nel 1978.

Oggi, ad accogliervi trovate Nicola Bontempi e Manuela Invernizzi, che, con molti altri amici che "danno una mano", vi faranno trascorrere piacevoli giornate in un incantevole paesaggio!

 
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